L'orata è, insieme al branzino, uno dei pesci più utilizzati in Italia. Le sue carni sode e saporite possono essere cucinate in diversi modi.
È un pesce di cui sono molto diffusi gli allevamenti e, pur essendo comunque ottime, le sue carni non hanno il gusto e la consistenza di quelle pescate in acque libere per cui, se possibile, preferite quest’ultime.
L’orata è un pesce di mare e di acque salmastre.
Il nome deriva dalla particolare striscia dorata posta tra gli occhi.
È presente in tutto il mare mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale dalle isole di Capo Verde all’estremo sud.
Pesce ermafrodita subisce l’inversione sessuale a circa 2 anni quando hanno una lunghezza di 30-40 cm.
Il periodo riproduttivo è quello autunnale orientativamente da ottobre a dicembre.
In libertà si ciba prevalentemente di molluschi e crostacei che risultano essere anche le esche ideali per la pesca a canna.
L’orata è un pesce molto richiesto dai consumatori e ciò ha portato al proliferarsi di allevamenti soprattutto con gabbie in mare.
In Italia la maggiore presenza di allevamenti si trovano nelle lagune adriatiche e lungo le coste della Toscana, soprattutto nella laguna di Orbetello e nella zona di Capalbio.
Come detto, con il branzino, è il pesce di mare più consumato in Italia.
Per dare al consumatore una tracciabilità dei prodotti ittici, dal 1995 i mari del mondo sono stati suddivisi dalla FAO, Food and Agriculture Organization of the United Nations, in grandi zone.
Non voglio entrare nel merito delle zone del mondo e mi limiterò a dare qualche dato sulle zone che interessano le nostre coste.
Il mar Mediterraneo e il mar Nero appartengono alla zona di pesca 37.
La stessa zona è poi stata suddivisa in altre 4 sottozone.
Alla sottozona Mediterraneo occidentale (37.1) appartengono Baleari, Golfo del Leone e quella denominata Sardegna; zona 37.1.3.
Questa zona è delimitata ad ovest a 8° di longitudine est.
Alla sottozona Mediterraneo centrale (37.2) appartengono le sottozone Mar Adriatico (37.2.1) e Mar Ionio (37.2.2) Quest’ultimo delimitato ad est a 38° di longitudine est.
Per un approfondimento del tema su tutte le zone FAO del mondo vi consiglio questo articolo di Calogero Ratici del blog Peperoncini & Dintorni
Come ho detto in precedenza, se possibile, acquistare il prodotto pescato in libertà ma, altrimenti, prendete il pesce proveniente comunque dai nostri mari (37.1.3 – 37.2.1 – 37.1.2).
In questo blog non ho ancora fatto post con l’orata ma ho, precedentemente, pubblicato il Filetto di branzino con fantasia di cavoli.
Preparazione
20 minuti
Categoria: Secondi
Pulizia pesce a servizio
1-2 minuti
Cucina: Mediterranea
Cottura
15-18 minuti
Difficoltà: Facile
INGREDIENTI
(per 4 persone)
4 orate da 300-400 g
Succo di un limone
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
Prezzemolo
Olio extra vergine d’oliva qb
Sale qb
Pepe qb
PREPARAZIONE
Preparare il pesce.
Se non lo avete fatto fare dal pescivendolo eliminare le squame, tagliare il ventre dalla testa fino alla coda, eliminare le interiora e, se possibile, anche le branchie. Tagliare tutte le pinne del pesce.
Lavarlo bene sia all’interno che all’esterno ed asciugare.
Fare 2 o 3 incisioni trasversali sul corpo del pesce cercando di non andare troppo a fondo.
Preparare il condimento.
In una ciotola versare dell’olio evo ed aggiungere il succo di limone, sale e pepe.
Mescolare bene quindi aggiungere il prezzemolo tritato e continuare ad amalgamare il tutto fino ad ottenere una salsa omogenea.
Con un cucchiaino inserire un po’ di salsa nelle incisioni fatte sul corpo ed all’interno del corpo stesso.
Preriscaldare il forno a 175°C con funzione ventilata.
Adagiare il pesce in una teglia, versare intorno al pesce il vino bianco quindi inserire nel forno. Cuocere per 15-18 minuti a seconda della dimensione del pesce.
Togliere le orate dal forno e pulirle per ricavarne i filetti.
Eliminare la pelle che verrà via molto facilmente. Con una palettina staccare il filetto dalla sottostante lisca ed adagiarlo nel piatto.
Eliminare testa e lisca centrale quindi girare il secondo filetto nel piatto ed eliminare la pelle.
Servire irrorando i filetti con un po’ della salsina e, per chi lo volesse, con degli spicchi di limone.
ANNOTAZIONE
L’orata non ha molte spine oltre a quelle attaccate alla lisca centrale ma è buona cosa controllare prima di servire.
Se il pesce è cotto bene la pele e la lisca centrale si toglieranno facilmente.
Qualora vi trovaste a cuocere pesce di 700-800 g servite semplicemente un filetto a testa.
Prima di eliminare la testa, soprattutto se il pesce è abbastanza grande, recuperare sotto la pelle della mandibola la carne presente.
È poca ma è buonissima.
L’orata è un pesce che si accompagna bene a qualsiasi ti po di contorno purché abbia un gusto che non preverichi quello del pesce.