Pasta allo scarpariello. Una ricetta che più napoletana che mai visto che è nata nei Quartieri Spagnoli tra i napoletani più veraci. Ingredienti semplici ma che sorprendono per il gran sapore.
Leggendo questa ricetta magari penserete a quante volte l’avete preparata o, quanto meno, a quante volte l’avete condita così-
A volte prepariamo delle semplici ricette che diventano quasi una routine poi, all’improvviso, scopriamo che queste ricette hanno un nome ed una storia.
La pasta allo scarpariello è una di queste.
La pasta allo scarpariello è un piatto tipico della cucina campana, in particolare della città di Napoli.
Si tratta di una preparazione semplice ma molto gustosa, che si basa sull’utilizzo di pomodoro, peperoncino, aglio e basilico, oltre alla pasta che può essere sia corta che lunga. (*)
La sua storia è legata al mondo della scarpa: il termine “scarpariello” infatti, in napoletano, significa calzolaio.
La tradizione vuole infatti che i calzolai napoletani, impegnati nella creazione e nella riparazione delle scarpe, avessero la necessità di consumare a pranzo une pasto veloce con ingredienti di facile reperibilità.
Le mogli, per praticità, dovendo spesso cucinare in bottega, utilizzavano pochi ingredienti e spesso quelli che ricevevano in cambio da coloro che non potevano pagare.
Quindi pasta, formaggi e pomodorini erano comune merce di scambio.
Pare che il lunedì fosse il giorno tipico per preparare lo scarpariello.
Personalmente ho scoperto la storia di questa pasta guardando su Gambero Rosso Channel una puntata di “Assunta, la regina del mare”. Assunta è la proprietaria del ristorante A figlia d’o marenaro nel centro storico di Napoli.
La particolarità della loro versione della pasta allo scarpariello è che in fase di mantecatura aggiungono una nocetta di burro che regala una bella cremosità.
Nella preparazione di questa ricetta ho seguito quanto indicato nella suddetta trasmissione mentre per gli ingredienti non ho trovato i pomodorini del piennolo del Vesuvio DOP ed ho optato per dei pomodorini ciliegino di Pachino IGP.
Ho utilizzato le linguine anche per fare felice mia moglie che le adora mentre per il peperoncino ho utilizzato del peperoncino rosso di Calabria che ho coltivato la scorsa estate.
Per altre tipologie di pasta potete vedere questa pagina.
Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi
Cottura condimento
12-13 minuti
Cucina: Napoletana
Cottura Linguine
11 minuti
Difficoltà: Facile
INGREDIENTI
(per 4 persone)
320 g di linguine
25-30 pomodorini ciliegino (**)
25 g di pecorino grattugiato
25 g di grana grattugiato
Un peperoncino
2-3 spicchi d’aglio
Una noce di burro (***)
Olio extra vergine d’oliva qb
Sale qb
Pepe qb
PREPARAZIONE
Lavare e tagliare a metà i pomodorini.
In una padella capiente, fare scaldare l’olio extravergine d’oliva con gli spicchi d’aglio sbucciati e il peperoncino fresco tagliato a pezzetti.
Una volta che l’aglio avrà preso colore, aggiungere i pomodorini e lasciare cuocere per un paio di minuti a fiamma alta quindi abbassarla e continuare per altri 7-8 minuti.
Appena prima di scolare la pasta asseggiare ed, eventualmente, correggere di sale ed aggiungere delle foglie di basiloco spezzetatte a mano.
Nel frattempo, cuocere la pasta in abbondante acqua salata e, quando sarà quasi cotta, scolarla e versarla nella padella con il condimento.
Continuare la cottura della pasta in padella aggiungendo un po’ dell’acqua della pasta.
Aggiungere la noce di burro ed il formaggio grana gratuggiato e mantecare bene aggiungendo se necessario altra acqua.
Servire in piatti ben caldi distribuendo, se gradito, del pecorino grattugiato e guarnendo con foglie di basilico. (****)
ANNOTAZIONI
(*) La ricetta classica prevede la pasta corta come rigatoni, penne, mezzanelli ma sono utilizzati spesso anche spaghetti o linguine.
(**) Come detto non ho trovato i pomodorini del piennolo del Vesuvio DOP ed ho usato dei pomodorini ciliegino di Pachino IGP.
(***) Vade retro. Nella ricetta originale non non cìè traccia di burro che è più un prodotto utilizzato al nord ma la ricetta di A figlia d’o marenaro lo prevede in mantecatura.
(****) Nelle foto non c’è traccia del pecorino grattugiato perché mia moglie lo accetta nel condimento ma non distribuito sopra.
Lo so. È un mondo difficile.