Risotto con i virzulì 2

Risotto con i virzulì (silene vulgaris)

Risotto con i virzulì. Una delle ricette popolari bresciane in cui viene utilizzata un erbetta di campo primaverile il cui nome in italiano è silene vulgaris.

Ricetta tipica bresciana

Anche questa ricetta entra a far parte di quelle che ho preparato e preparerò per il Clan del risotto del venerdì. Clan ideato dall’amica Cristina Galliti amministratrice del blog Poveri ma belli e buoni alla fine di febbraio 2021.

Quelli pubblicati in precedenza per il Clan ed altri li potete trovare qui.
I risotti che vengono preparati per il Clan del venerdì fanno riferimento ad un tema proposto da Cristina e, per questa settimana, il tema è “la cucina di magro del Venerdì Santo”.

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Ci sono molte ricette della cucina popolare bresciana in cui uno degli ingredienti principali è un’erba spontanea il cui nome scentifico è silene vulgaris ed in italiano è conosciuta come silene, erba del cucco, strigoli, bubbolini, carletti e che ha innumerevoli denominazioni dialettali.

In bresciano si chiama “virzulì”,

I virzulì sono un’erba molto comune ed è conosciuta ed utilizzata in ogni parte d’Italia.
È una pianta che cresce ovunque soprattutto nei prati, in prossimità dei muri e lungo le strade ma negli ultimi anni se ne sia ridotta la presenza.
Il periodo migliore per la sua raccolta ed il suo utilizzo è l’inizio della primavera tra metà aprile ed i primi di maggio.

Il caldo anomalo dei giorni scorsi ha fatto si che si potessero trovare i primi virzulì ed abbiamo raccolto i primi nel prato del nostro cortile.
Sono stati appena sufficienti per preparare questo risotto per noi due.
Ma siamo all’erta per raccoglierne anche dove portiamo a sgambare la nostra cagnolina, Petra.

A Brescia, oltre che per il risotto, i virzulì vengono utilizzati anche per frittate e minestre. Secondo me se ne può ricavare un ottimo pesto per condire una pasta.

Risotto con i virzulì 4

Anche questa volta il riso che ho scelto è il Carnaroli classico della Ca’ Granda che trovo buonissimo ed ideale per i risotti.
Il nome Ca’ Granda ha origini antiche. Fin dal 1456 venne dato affettuosamente, dai milanesi, all’Ospedale Maggiore, ora Policlinico, perché ogni ammalato veniva assistito gratuitamente.

Nei quasi 6 secoli di storia le numerose donazioni hanno formato quello che è il più grande patrimonio rurale d’Italia la cui volorizzazione è affidata alla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.
La Fondazione sostiene la ricerca scientifica del Policlinico di Milano, primo istituto pubblico di ricerca scientifica in Italia.

Il riso Ca’ Granda viene prodotto nella Cascina Battivacco, nel Parco Agricolo Sud di Milano ed è coltivato in purezza, nel rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo, come attestato dal certificato di qualità sostenibile del Ministero dell’Agricoltura.

Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi



Cucina Bresciana

Cottura risotto
18 minuti
Difficoltà: Facile

INGREDIENTI

(per 4 persone)

320 g di riso Carnaroli Classico Ca’ Granda
200-250  g di virzulì
1,2 l di brodo vegetale
Una foglia di alloro
Un bicchiere di bianco secco
50 g di burro
Olio extra vergine d’oliva qb
Sale qb

PREPARAZIONE

Pulire a fondo i virzulì sciacquandoli ed asciugandoli bene. (1)
Se sono stati raccolti bene lasciando nel terreno le radici non sarà necessario eliminarle ma soltanto dividere le foglie lasciando qualche cimetta per la decorazione.
Tenere il tutto da parte.

Mettere in una pentola 2 cucchiai di olio EVO e, quando sarà ben caldo, aggiungere il riso e tostarlo bene.
Versare il vino bianco e farlo evaporare bene mescolando di continuo.
Aggiungere un paio di mestolini di brodo.
Mescolando sempre e tenendolo bagnato, portare a cottura il riso.

A metà cottura aggiungere i virzulì ed amalgamare bene il risotto.
Assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale.

Una volta cotto il risotto, toglierlo dal fuoco, aggiungere il formaggio grana grattugiato con il burro e mantecarlo bene muovendolo rapidamente.
Lasciare riposare un paio di minuti coperto da un panno e dal coperchio della pentola prima di impiattare.

Servire il risotto in un piatto caldo mettendo al centro dei germogli di virzulì.

ANNOTAZIONI

(1) Io li lascio quanche minuti immersi nell’acqua con un cucchiaino di bicarbonato e poi li sciacquo per bene.

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