Trofie al pesto. Un classico della cucina genovese con il classico pesto di basilico, i fagiolini al vapore e le patate lesse. Un connubbio per un piatto straordinario.
Con questa ricetta partecipo a 11 settembre 2023 – Giornata nazionale dei pesto del Calendario del Cibo Italiano by MTChallenge
Tanto tempo fa me feci un regalo: un bel mortaio in marmo di Carrara con relativo pestello di identico materiale.
Non posso dire di averlo usato tantissimo ma quelle volte il suo dovere l’ha fatto più che bene.
Quando hai un attrezzo del genere pensi che sia come un diamante … per sempre.
Non avevo però tenuto conto di una variabile impazzita. Uno dei miei gatti, quello nero: Benito. Possiede tutte le caratteristiche dei gatti, nessuna esclusa.
Passo felpato, occhio vigile anche quando dorme, agilissimo, istinto di fuga (adora saltare per abbassare la maniglia ed aprire la porta) ed … andare in posti dove non dovrebbe.
Uno di questi è il ripiano che c’è in cucina sopra i lavelli ed il piano di cottura dove trovano posto lo scolapiatti, la cappa, buona parte delle mie spezie così ammassate che non c’è spazio per nient’altro ed, una volta, il mio caro mortaio.
In una delle sue esplorazioni sul ripiano, reagendo al mio concitato richiamo che altro non era che il suo nome urlato con decibel pari a quelli di un aeroporto, Benito si è tuffato con le zampe anteriori all’interno del mortaio , rovesciandolo e facendolo cadere ed il quale, dopo aver rimbalzato sul piano ad induzione scheggiandolo, per fortuna, lievemente sul bordo, ha concluso la sua corsa sul pavimento spezzandosi i tre pezzi.
Tutta questa premessa per dire che questa volta il pesto l’ho fatto con il mixer.
Ora so che le mie tante amiche genovesi storceranno il naso ma, non avendo ancora trovato un mortaio che mi soddisfi, ho dovuto fare di necessità virtù.
Comunque, per farmi perdonare e per puòirmi la coscienza pubblico il link al:
Consorzio del pesto genovese
Ricetta Ufficiale del pesto genovese
Il pesto alla genovese è diventato famoso in tutto il mondo grazie alla sua versatilità e al suo sapore ricco e aromatico.
Oggi è utilizzato per condire la pasta, come base per la pizza, spalmato su pane tostato o come condimento per vari piatti.
La sua freschezza e il suo sapore distintivo lo rendono una delle salse più amate della cucina italiana.
Le origini del pesto alla genovese non sono chiare, ma la sua storia risale sicuramente a diversi secoli fa.
Il basilico, ingrediente base del pesto, è stato coltivato nella regione della Liguria fin dall’antichità, grazie al clima favorevole e l’uso di tritare erbe aromatiche e mischiarle con olio e formaggio è stato praticato in questa regione per molto tempo.
Una delle prime ricette scritte di pesto risale al 1863, quando Giovanni Ratto menzionò il pesto alla genovese nel suo libro di cucina “La Cuciniera Genovese”.
Ma le prime ricette sono sicuramente molto più antiche.
I genovesi storcono il naso solo a sentire la parola pesto usata per qualsiasi altra cosa che sia differente dal loro ma, in realtà, qualsiasi salsa creata “pestando” nel mortaio gli ingredienti ha il diritto di chiamarsi pesto.
Sono gli stessi che affermano che la ricetta del pesto alla genovese sia solo una, intoccabile ed inderogabile salvo poi scoprire che ogni famiglia ha una propria varietà nella scelta degli ingredienti. C’è chi ci mette un tuorlo, chi una nocina di burro e quant’altro.
Qualche tempo fa ho pubblicato la ricetta dei Mandilli al mio pesto (Mandilli de sea) dove mi ero preso la libertà di utilizzare delle nocciole al posto dei classici pinoli.
Questa volta mi sono attenuto alla ricetta canonica.
Preparazione
10 minuti
Categoria: Primi
Cottura verdure
10 minuti
Cucina: Genovese
Cottura Trifie
Vedere confezione
Difficoltà: Facile
INGREDIENTI
(per 4 persone)
Pesto
2 mazzi di basilico
30 g di pinoli
1 spicchio d’aglio
80 g di formaggio grana grattugiato (1)
Olio extra vergine d’oliva qb
Qualche grano di sale grosso
Trofie e verdure
PREPARAZIONE
Pesto
Fare tostare velocemente i pinoli in una padella con un filo di olio evo.
Inserire nel vaso del robot i pinoli con lo spicchio d’aglio e frullare grossolanamente per qualche istante.
Aggiungere la metà del basilico con qualche grano di sale grosso e frullare per qualche istante quindi aggiungere il restante basilico e proseguire a frullare aggiungendo un poco di olio evo.
Aggiungere il formaggio grattugiato e frullare aggiungendo l’olio evo a filo fermandosi ogni tanto a controllare la densità.
Proseguire ad aggiungere olio evo fino alla consistenza desiderata.
Tenere da parte il pesto a temperatura ambiente.
Trofie e verdure
In una una pentola fare bollire dell’acqua, salarla e fare cuocere le patate pulite e tagliate a dadini da circa un cm. Basterà una decina di minuti. (2)
A metà cottura aggiungere i fagiolini tagliati in due o tre pezzi.
Una volta cotti scolarli e tenerli al caldo.
Versare nell’acqua bollente le trofie, portarle a cottura quindi scolarle e versarle in una ciotola di vetro.
Aggiungere alla pasta un poco di olio evo, il pesto (3), le patate i fagiolini ed un po’ di grana grattugiato.
Mescolare delicatamente affinché tutti gli ingredienti si amalgamino aggiungendo, se necessari, un poco di acqua di cottura.
Servire i piatti caldi cospargendo, se gradito, un altro po’ di grana grattugiato e decorare con foglie di basilico.
ANNOTAZIONI
(1) In alcune ricette viene previsto un mix al 50% di grana e di pecorino grattugiati.
(2) Il tempo di cottura delle patate può variare a seconda della dimensione. Devono essere cotte ma non devono spappolarsi.
(3) Il pesto deve essere assolutamente a temperatura ambiente e NON deve essere cotto o riscaldato.